La Cina è un paese misterioso, ricco di tradizioni, leggende e con una storia millenaria.Nel campo delle perle la Cina al giorno d’oggi è una “super potenza“, grazie alla massiva quantità di perle di fiume che riesce a produrre, tra le quali si possono trovare veri e propri tesori.
Le più antiche testimonianze dell’esistenza delle perle di fiume provengono proprio dalla tradizione cinese.
Furono infatti le popolazioni cinesi ben quattromila anni fa a scoprire per prime queste gemme delicate e brillanti mentre scandagliavano i fondali marini in cerca di cibo.
Anche nei tempi più antichi le perle d’acqua dolce ricoprivano un ruolo importante nella cultura cinese, apprezzate e conservate come preziosi tesori esclusivamente riservati ai nobili di alto lignaggio e alla corte reale: la corte Qing rinominò tutte le perle cinesi d’acqua dolce, prodotte dal bacino del fiume Songhua, come “perle dell’Est”, ritenendole tra le decorazioni di più alta qualità per i gioielli reali.
Da allora, sono innumerevoli le opere d’arte orafa create da questo popolo talentuoso, che ha fatto della perla un elemento importante della propria tradizione culturale.
Nell’antica civiltà del Sol Levante, le perle cinesi erano infatti sinonimo di qualità e largamente stimate come parte integrante della tradizione locale.
Le numerose testimonianze, lasciate sia nella storia che nella tradizione religiosa, in cui gioielli con perle cinesi vengono indossati sia durante cerimonie per la venerazione degli dei sia offerti come tributo all’imperatore da parte di principi stranieri.
Dallo Shu Jing, antichissimo testo risalente al 2350 a.c., si può evincere come nel XXIII secolo a.C. l’imperatore Yu ricevette in tributo “fili di perle non perfettamente rotonde”: perle d’acqua dolce del fiume Huai He.
L’antico dizionario cinese, il Nh’ya (恩雅), risalente a più di 30 secoli fa, parla delle perle cinesi come di preziosi gioielli, ritrovati nella provincia di Shen-si, nella frontiera ovest.
La Cina vanta la più antica produzione di perle al mondo e fu il primo paese a produrre perle cinesi coltivate in acqua dolce, sviluppando allevamenti di perle fin dal 1082 a.c.
La superficie di queste perle cinesi d’acqua dolce, di solito ricoperta di uno strato semitrasparente, aveva una texture solida e una forma rotonda, con un lustro specialmente lucido nelle perle di grandezza superiore alla norma.
Le donne indossavano i classici orecchini cinesi, adornati di perle, oro, giada e pietre preziose sin dalla dinastia Han. Questi monili di perle fungevano da status symbol anche per determinare il livello sociale della donna in questione e quindi anche l’importanza di una concubina: la regina indossava infatti generalmente tre paia di orecchini con perle cinesi dell’Est, mentre le concubine solamente uno, giusto per accompagnare l’elegante vestito.
Alcuni di questi bellissimi gioielli sono giunti fino a noi ancora intatti e, nonostante l’ingiallimento causato dal tempo e dall’essere stati indossati molto – da cui nasce anche la famosa perla di saggezza cinese, ossia il proverbio “uno invecchia come una perla diventa gialla” -, mantengono inalterata la loro straordinaria bellezza, dettata sia dalle presenza delle perle cinesi dell’Est che delle perle cinesi di fiume, dette “a chicco di riso”, abbinate a corallo rosso, oro, rame e/o smalto.
Oggi, come allora, la Cina è una grande estimatrice di perle e – negli ultimi 30 anni – si è particolarmente distinta per la produzione di perle cinesi d’acqua dolce, ma non solo. Le grandi agevolazioni economiche e amministrative, ricevute per lo sviluppo della coltivazione delle perle, hanno dato origine a centinaia di piccole aziende, produttrici di perle cinesi coltivate, catapultando la Cina ai vertici dei mercati perliferi.
Queste bellissime gemme naturali dalla straordinaria bellezza fanno quindi parte da sempre della cultura cinese, sia in passato come bellissimi gioielli degni della corte imperiale, sia ai giorni nostri come una delle principali fonti di guadagno dell’intero Paese.
Ci sono molte teorie fantastiche che popolano la tradizione letteraria cinese.: alcuni scrittori ritenevano ad esempio che le perle fossero nate dal cervello di un drago fantastico, altri scrissero che furono particolarmente abbondanti durante il regno di alcuni tra i più illustri imperatori e che venivano usate come amuleti contro gli incendi ed altre catastrofi.
Allusioni curiose si riferiscono alle perle cinesi descrivendole come “così brillanti da essere visibili anche a migliaia di chilometri di distanza” oppure come “talmente lucenti che ci si poteva cucinare il riso”.
Le perle cinesi sono perle di ottima qualità, e, specialmente per quelle prodotte nelle regioni meridionali, le condizioni climatiche sono davvero ideali.
Gli spazi sconfinati di questo paese presentano molteplici tipologie di acque (dolci e salate) che danno vita a moltissime varietà di ostriche; infatti ancora oggi la Cina produce circa il 96% delle perle vendute in tutto il mondo.
Le perle d’acqua dolce o perle di fiume cinesi vengono raccolte da più di tremila anni in Cina e non solo per essere destinate all’arte orafa.
La medicina tradizionale cinese utilizza l’ingestione di polvere di perla come trattamento contro patologie quali epilessia, convulsioni, ipertensione, insonnia e palpitazioni.I medici tradizionali cinesi suggerivano inoltre la polvere di perla per migliorare la vista e rilassare i nervi.All’epoca dell’antica dinastia Ming il famoso dottore Li Shizhen inserì la polvere di perla nel suo famoso compendio di medicina come rimedio per la salute e la bellezza della pelle.
Anche le perle scaramazze cinesi sono da sempre largamente apprezzate per la loro forma irregolare ed unica, che le rende in grado di sollecitare la fantasia e dar vita a molte storie fantastiche sull’origine delle perle barocche d’acqua dolce, ma questa è un’altra storia…
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