Le perle sono gemme naturali che affascinano da sempre la fantasia dell’uomo, diventate nel corso della storia un tesoro di inestimabile valore tanto da scatenare vere e proprie spedizioni alla ricerca delle varietà più pregiate e leggendarie.
Le “perle nere del mondo nuovo” furono scoperte dal conquistatore Hernan Cortéz nel 1533 in quel tratto di mare oggi chiamato Golfo di California: la loro particolare ed esotica bellezza le resero dei tesori inestimabili tanto da diventare il prodotto di esportazione più importante della Nuova Spagna, superando in valore anche oro e argento, arrivando infine ad adornare tutte le maggiori famiglie reali e nobili del Vecchio Mondo.
Queste meraviglie nere venivano prodotte da due ostriche in particolare, l’Ostrica di Panama dalle labbra nere (o Pinctada Mazatlantica), e l’Ostrica dalle labbra arcobaleno (o Pteria Sterna). La seconda in particolare riusciva a creare perle straordinariamente uniche con iridescenze e sotto toni molto particolari, diversi da qualsiasi altra perla mai trovata.
Però, a causa della loro bellezza, le ostriche vennero prese d’assalto da ricercatori e pescatori, culminando il saccheggio con un divieto di pesca stabilito nel 1939 così da tutelarne la salvaguarda ed evitarne l’estinzione, ponendo anche fine ai 400 anni di “regno delle perle” nel Mare di Cortéz.
Oggi le perle di Cortez hanno una coltivazione di medie dimensioni nel Golfo di California, scaturita da un progetto di ricerca universitario del 1993, portato avanti con dedizione e costanza, che produce annualmente tra i 3 e i 4 chili di perle e 5000 perle Mabé con circa 200 mila esemplari di ostriche e un ciclo di coltivazione di 4 anni.